Fallimento e successo due facce della stessa medaglia, in conflitto diretto tra loro, ma anche in grado di alimentarsi costantemente a vicenda.
“Le mie due droghe preferite sono il desiderio di riuscire in tutto ciò che faccio e la paura di fallire in tutto ciò che faccio" (Maya Angelou scrittrice).
Nella nostra cultura il fallimento viene recepito con un valore negativo. Diverse ricerche dimostrano, però, che il fallimento e la corretta percezione e gestione dell’errore, possono produrre concreti benefici soprattutto in ambito di educazione, imprenditorialità, occupazione. La chiave di volta è sapere utilizzare l’esperienza del fallimento come un meccanismo di apprendimento per ottenere un determinato cambiamento.
Gli inglesi nel processo di apprendimento utilizzano due termini per identificare la conoscenza acquisita, experience ed expertise. Experience (esperienza) rappresenta la conoscenza ottenuta attraverso azioni ripetute alle quali, con una certa probabilità, seguono determinati effetti (associazione causa-effetto). Expertise (competenza), indica la conoscenza ottenuta attraverso prove ed errori, dai quali si imparare la concettualizzazione strategica del processo decisionale. Quindi, l’esperto acquisisce dagli errori la capacità di superare il processo passivo di apprendimento, ottenendo la necessaria consapevolezza sui processi decisionali. La competenza, quindi, ci conduce a comprendere cosa stiamo facendo.
Ma, ciò che porta dalla consapevolezza di aver sbagliato all’individuazione delle cause di errore e alla comprensione delle contromisure da adottare per non ripeterlo in futuro, non è un processo scontato.
Su tale processo non influisce solo l’intelligenza umana ma anche e, soprattutto, l’impegno. I risultati di esperimenti realizzati su un campione di bambini hanno dimostrato che se elogiati per la loro intelligenza sono portati a scegliere sempre gli stessi problemi per continuare a ottenere buoni risultati, privandosi di imparare da situazioni nuove; viceversa se elogiati per il loro impegno sono portati a scegliere problemi più complessi con maggiori opportunità di apprendimento (Carol Dweck, psicologa).
Nessuno può ridurre a zero gli errori, ma si può imparare a sfruttare la spinta per prevenirli e incanalarli in un migliore processo decisionale.
Un leader, al giorno d’oggi, è rappresentato come una persona intelligente, dura, senza paura. In realtà la sua preoccupazione di commettere errori consente di evidenziare le difficoltà di una situazione. Avere paura di commettere errori consente di usare le capacità di agilità emotiva e di concentrare l’attenzione sui processi e sulle soluzioni. Ciò porta spesso a prendere le decisioni migliori e consentire comportamenti che ridurranno le possibilità di fallimento future.
In fondo, la paura, come ogni emozione, ha uno scopo evolutivo e il progresso è determinato da come sfruttiamo le lezioni derivanti da errori e fallimenti senza paura.
“Ogni ostacolo è lì per un motivo preciso. Non è lì per escluderci da qualcosa, ma per offrirci la possibilità di dimostrare in che misura ci teniamo” (Randy Pausch) In ogni cosa che decidiamo di realizzare ci saranno sempre degli ostacoli da superare, dei problemi da affrontare e, anche, dei fallimenti in grado di influire negativamente su autostima e fiducia nel futuro. Se prendiamo come esempio le numerose persone, oggi famose, che sono state in grado di realizzare il loro progetto di vita, ci accorgiamo della loro determinazione nel superare gli ostacoli incontrati e della loro caparbia nel non arrendersi di fronte ai fallimenti subiti. Dunque, anche se spesso sono inevitabili, fallimenti e errori devono essere considerati parte essenziale della crescita o del successo.
Diverse ricerche dimostrano che chi non cerca di evitare gli errori a tutti costi e li accetta ha maggiori probabilità di riscatto. Tutti noi impariamo qualcosa dai nostri errori e fallimenti e possiamo migliorare solo sbagliando. Molti, però, impediti dal giudizio negativo sul fallimento, non riescono ad accedere alle proprie risorse e potenzialità, chiudendosi al cambiamento. Riportiamo di seguito consigli per avere un approccio positivo al superamento di errori e fallimenti:
Concludendo, così come nella vita sociale i momenti difficili permettono all’umanità di progredire, anche dal punto di vista individuale il fallimento rinforza, l’errore fa aumentare l’esperienza e permette di fare emergere nuove potenzialità. Uscire dalla propria zona di comfort e vivere il disagio di sbagliare vuol dire avere il desiderio di cambiare, progredire.