ome applicare la metodologia scrum ai progetti

Cosa è la metodologia scrum

Come applicare la metodologia scrum ai progetti

Il metodo Scrum insieme a lean e kanbam lo è uno dei tipi di approccio a un project management agile.


Nell’applicazione della metodologia scrum gli attori principali sono 3: il Product Owner, il Development Team e lo Scrum Master.


Ognuna delle sopraindicate figure ha ruoli e competenze differenti che faranno si che il progetto venga portato a termine nel miglior modo possibile.
Il Product Owner rappresenta il desiderio del cliente esterno o del comitato interno ed è responsabile di creare il massimo valore del prodotto e del lavoro del development team. Avrà il compito di spiegare chiaramente al team di lavoro quali sono i backlog e di disporli secondo priorità. Garantisce inoltre che il prodotto dei backlog sia chiaro per tutti i componenti del gruppo e spiegherà a cosa lo Scrum Team sta lavorando. Il product owner non prederà parte alla realizzazione del prodotto.
Il Development Team è un gruppo di professionisti auto organizzato con competenze differenti. Composto da un minimo di 3 a un massimo di 9 componenti deve essere piccolo a sufficienza per rimanere agile ma grande abbastanza per completare tutti lavori che si svolgeranno nello sprint.


Lo Scrum Master è il facilitatore di teorie, pratiche e regole tra product owner e development team, ma anche con gli stakeolders.
I compiti dello Scrum master sono da leader all’interno dello Srcum Team:

 

  • Deve gestire le tecniche per avere un risultato agile e veloce dei backlog, deve aiutare l’intero Scrum team a capire le necessita per portare a termine i backlok.
  • Deve garantire che il Product Owner comprenda come gestire i backlog per arrivare al miglior valore possibile. Deve capire e agire con agilità e deve gestire tutto quello che accade secondo le necessità dello Scrum.
  • Deve inoltre insegnare al development team a essere auto- organizzato e a ognuno dei componenti ad avere compiti verticali e incrociati, infine ha il compito rimuovere ogni ostacolo che questo può riscontrare.

 

Descritti i compiti e le responsabilità dei singoli operatori la generazione del valore si ottiene grazie a un processo meticolosamente strutturato, che parte dalla vision e centra il suo svolgimento sui product backlog, una lista di tutto quello che c’è da fare sistemata in ordine di priorità. Dopo che il product owner ha deciso la priorità e l’ordine in cui verranno sviluppati i backlog, questi vengono messi in circolo in quello che è il cuore della metodologia, lo Sprint.
Lo sprint è un time-box generalmente di un mese in cui il backlog verrà sviluppato dal development team, che ha l’obiettivo di raggiungerei un prodotto finito e utilizzabile.
I processi di lavoro dello sprint sono:

 

  • Sprint planning: è un processo collaborativo di tutto lo scrum team in cui si decide come si lavorerà per arrivare a un prodotto finito. Di solito si sviluppa in 4 ore per uno sprint di 2 settimane e in 8 ore per uno sprint di 4. All’interno di questo processo si creerà una lavagna in cui si elencano le cose da fare, quelle in sviluppo e quelle in test.
  • Daily scrum: è il momento in cui il development team sincronizza il proprio lavoro e crea un piano per le successive 24 ore. E’ un timebox di 15 minuti in cui sono presenti solo scrum master e development team.
  • Sprint review: è un timebox di massimo tre ore in cui tutto lo scrum team, stakeholder e sponsor valutano l’incremento e adattano la backlog. Il risultato di questa fase sono nuove richieste nella product backlog e la realizzazione di nuove priorità.
  • Sprint retrospective: è un time-box di massimo 4 ore in cui lo scrum team può analizzare il lavoro svolto e stilare un piano di lavoro per il prossimo sprint. Si analizza tutto dai rapporti umani, ai processi, alla tecnologia utilizzata. Il nuovo piano di lavoro servirà per essere più produttivi al prossimo sprint.

 

Applicare metodologie agili allo sviluppo di un progetto significa incrementare la flessibilità aziendale e la capacità di abbattere i costi di cambiamento, permettendo di effettuare modifiche rilevanti anche durante la parte conclusiva.