L’innovazione sociale può essere definita come l’applicazione di nuove idee, approcci e soluzioni con il fine di affrontare problemi sociali. Infatti, mentre l’innovazione tradizionale si concentra sul progresso tecnologico, l’innovazione sociale ha lo scopo di migliorare il benessere delle persone e di promuovere l’equità sociale. Secondo questo concetto di innovazione un’impresa o un prodotto/servizio trova motivo di esistere solo se è in grado di generare valore per la società. In questo modo l’innovazione si definisce sana in quanto é portatrice di valori etico-morali strettamente collegati alle strategie di business.
Un pioniere dell’innovazione sociale è stato il fondatore della Grameen Bank (Muhammad Yunus) che, negli anni ’70, ha sviluppato il concetto di microcredito in Bangladesh, introducendo l’idea che il finanziamento mirato a PMI e individui a basso reddito può contribuire a ridurre la povertà e promuovere l’innovazione sociale. Anche, il sociologo britannico Michael Young, nel 1968, ha dato un contributo significativo al concetto di innovazione sociale definendola fondamentale per affrontare le disuguaglianze. Negli anni successivi, numerosi studiosi hanno sviluppato ulteriormente il concetto di innovazione sociale, fornendo definizioni e modelli in grado di promuovere l’innovazione sociale a livello globale.
In particolare, i vari studi hanno identificato sei elementi che caratterizzano l’innovazione sociale:
Oggi, l’innovazione sociale assume molte forme, come ad esempio nuovi modelli di business che includono aspetti sociali e ambientali, o governance che coinvolgono attivamente le comunità nella presa di decisioni, oppure piattaforme digitali che facilitano la partecipazione degli utenti. In particolare le nuove tecnologie, dall’intelligenza artificiale a Internet delle cose, stanno diventando efficienti strumenti per risolvere, anche, problemi sociali, contribuendo così alla diffusione dell’innovazione sociale.
“Il web è più un’innovazione sociale che un’innovazione tecnica” è stato, infatti, progettato dal suo inventore (Tim Berners-Lee,1990) per migliorare la qualità di vita dell’uomo. La tecnologia, infatti, se usata a fin di bene, può risolvere diversi problemi sociali, può migliorare l’accesso ai servizi e quindi promuovere l’innovazione in settori chiave come istruzione, salute, finanza, sicurezza, povertà, occupazione e inclusione sociale. Esempi attuali di social innovation sono il commercio equo e solidale, la difesa dei diritti dei lavoratori, progetti di solidarietà e di cooperazione, il microcredito per le fasce di popolazione a basso reddito, la protezione dell’ambiente, i progetti per combattere le discriminazioni sociali.
Quindi, l’innovazione sociale apre la strada a un futuro migliore, caratterizzato da un incremento della qualità della vita delle persone e dalla sostenibilità di gestione dei problemi sociali. L’innovazione sociale è infatti, riconosciuta come un fattore cruciale per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità dell’Agenda 2030 dell’UE (tendenze sostenibilità 2024), in quanto promuove approcci innovativi per affrontare i problemi sociali e ambientali. Sostenere l’innovazione sociale vuol dire affrontare le sfide globali per creare un futuro sostenibile per tutti. I principali collegamenti tra innovazione sociale e Agenda 2030 includono:
Un esempio lungimirante di società che ha inserito nelle proprie strategie nazionali di sviluppo è quello del Giappone, che dal 2016 punta ad una società 5.0, quindi, “super intelligente” che attraverso l’uso delle tecnologie è in grado di creare nuove forme di valore, di migliorare la qualità della vita dei propri cittadini e di promuovere l’inclusione sociale.
L’innovazione sociale è dunque un processo collettivo in grado di rispondere ai bisogni sociali emergenti attraverso soluzioni e modelli innovativi, e di generare un impatto sociale positivo per costruire un futuro più giusto e inclusivo, senza mettere in primo piano l’ottenimento di un profitto. Coinvolge una vasta gamma di attori, dalle organizzazioni non profit e imprese sociali, alle comunità, i governi, fino a singoli individui, impegnati nella promozione dell’equità sociale. Sono proprio le imprese sociali, che integrano obiettivi sociali con scopi finanziari, la dimostrazione che è possibile fare profitto e allo stesso tempo creare un impatto positivo sulla società.